L’aglio

Proveniente dall’Asia centrale e/o dall’India (unici luoghi in cui cresce spontaneo), l’aglio ha una storia che si perde nella memoria del tempo.
La pianta appartiene, secondo la tradizione, alla famiglia delle Lilaceae, anche se recenti riclassificazioni la attribuiscono alle Amarillidacee.
Il suo frutto si compone di molti spicchi gli uni accanto agli altri, riuniti in un unico bulbo. La caratteristica che forse più lo caratterizza è l’odore forte derivato dalla presenza di numerosi composti organici dello zolfo, che non deve scoraggiare poiché l’Aglio è una prelibatezza usata sin dall’antichità come alimento e anche come pianta officinale.
Nell’Antico Egitto, secondo quanto scritto da Erodoto, questo bulbo era una delle componenti principali della dieta di schiavi e di coloro che per vivere svolgevano lavori pesanti, mentre, per quanto concerne le proprietà medicinali, vi sono chiari riferimenti alle sue proprietà curative in un codice: il Codex Ebeers.
Questo codice, datato 1550 a.C. riporta consigli puntuali sull’utilizzo dell’Aglio come rimedio efficace contro i problemi circolatori, il mal di testa, le punture d’insetti e i parassiti.
Un’interessante curiosità: nella tomba del Faraone Tutankhamen furono ritrovate delle teste di aglio perfettamente conservate, a dimostrazione di quanto fosse ritenuto indispensabile per la vita quotidiana.
Un’altra testimonianza preziosa sull’aglio ci viene fornita dalla Bibbia, più precisamente nel passo che racconta l’Esodo degli Ebrei e la loro fuga dall’Egitto. D’altra parte una citazione a questo prezioso “frutto” è presente anche nel Talmud, testo sacro per gli Ebrei, che ne sottolinea l’importanza per la salute e la prevenzione delle malattie oltre che ad una visione più “romantica”.
L’Aglio, infatti, era ritenuto dagli Ebrei una grande fonte afrodisiaca, quasi un promotore della sintonia matrimoniale e della procreazione.
I traguardi notevoli che vennero raggiunti dalla medicina egiziana, depurati dalle componenti esoteriche, furono largamente utilizzati nella Grecia di Ippocrate di Cos (460-377 a.C.).
Il Padre della medicina, infatti, aveva basato le sue teorie sull’osservazione ed era giunto alla conclusione che l’Aglio venisse utilizzato come valido aiuto per problemi ai polmoni, dolori addominali ed altri usi.
La tradizione e l’esperienza popolare furono, ancora una volta, ampiamente sostenute.
I preziosi spicchi venivano dati anche agli atleti per migliorare le loro prestazioni durante la gara, così come ai militari veniva servito l’Aglio regolarmente per aumentare il loro coraggio e la resistenza in battaglia.
Una situazione analoga si ritrova anche nella Roma del I secolo d.C. in cui sia ai soldati, che ai marinai romani veniva somministrato con regolarità l’aglio come vermifugo e per evitare il contagio con malattie pericolose.
Al tempo la medicina venne importata a Roma proprio dai Greci, basti pensare a Dioscoride che aveva assistito i soldati sotto Nerone.
Il Greco scriveva, in un passo della sua imponente opera in cinque volumi, che la funzione importate dell’Aglio era quella di “pulire le arterie”. Ancora gli studi sul corpo umano non si erano spinti a riconoscere il sistema cardiovascolare ma questa intuizione fu straordinaria.
Plinio il Vecchio stesso, nell’ambiziosa opera Historia Naturalis sviscera in modo puntuale gli usi medicinali dell’Aglio. Tra le proprietà più rilevanti troviamo ancora una volta la protezione contro le tossine o le infezioni.
L’impiego dell’Aglio dal punto di vista medico in Asia ha antiche origini. Si stima, infatti, che il suo uso nella dieta giornaliera risalga sin al 2000 a. C. se non prima.
Il suo aroma e le sue proprietà venivano usate spesso per conservare i cibi, in particolar modo la carne. La cosa più curiosa è che l’Aglio, da queste culture, veniva prescritto anche come rimedio contro la tristezza o la depressione e, in combinazione con altre erbe, fungesse da un tonico essenziale per accelerare la guarigione.
Anche il popolo asiatico, quindi, aveva sperimentato i benefici di questa pianta eccezionale e studi recenti condotti a campione nella provincia di Shandong in Cina hanno indicato una vistosa diminuzione del rischio di cancro allo stomaco negli abitanti che per tradizione consumano regolarmente aglio.
L’Aglio in India è sempre stato associato con la medicina sin dal primo ritrovamento scritto.
Il testo medico più importante, sopravvissuto al tempo, è il Charaka-Samhita ed in esso viene illustrato chiaramente quanto l’aglio sia fondamentale per le cure ai problemi di cuore e alle artriti.
Anche nel manoscritto Bower (prende il nome dal suo scopritore – 300 a.C. circa) ritroviamo la sua efficacia contro l’affaticamento, i parassiti e i problemi digestivi.
Nel rinascimento, pur rimanendo un cibo molto amato dai lavoratori e dalle classi più povere, l’Aglio smette di essere relegato a certe fasce sociali o alla medicina ed entra nelle tavole (e non solo) delle corti dell’Europa Continentale.
La tradizione vuole che, tra il XVI e l’inizio del XVII secolo, il futuro Re Enrico IV di Francia venisse battezzato in acqua contenente aglio, perché fosse protetto dagli spiriti maligni e, più probabilmente, dalle malattie.
L’Aglio venne usato e apprezzato anche in America, i nativi riconobbero le straordinarie potenzialità di questa pianta e del suo effetto positivo sulla salute. Per avere un riscontro scientifico, però, dovremo attendere sino al secolo scorso.
Nel 1858, infatti, Pasteur riesce ad individuare e dare una definizione certa alle qualità antibiotiche dell’aglio.
Nell’ottica di questa scoperta Albert Schweitzer in Africa lo usa come unico rimedio contro la dissenteria e, successivamente, ne estenderà l’impiego come unico contro epidemie di tifo, difterite, tubercolosi e persino colera.
Oggi, la scienza moderna, attribuisce all’aglio effettivi benefici curativi che possiamo riassumere nei punti seguenti:

  • Riduce l’infiammazione in quanto riduce il rischio di artrosi e altre malattie associate all’infiammazione.
  • Aumenta la funzione immunitaria grazie alle sue proprietà antibatteriche, antimicotiche, antivirali e antiparassitarie.
  • Migliora la salute cardiovascolare e la circolazione proteggendo dalla coagulazione, ritarda la placca, migliora i lipidi e l’ipertensione .
  • Tossico per almeno 14 tipi di cellule tumorali, tra cui cervello, polmone, seno, stomaco e pancreas.
  • Dal momento che aumenta l’immunità, è un’ottima spezia da consumare quando si ha il comune raffreddore o praticamente qualsiasi malattia.
  • L’aglio è anche una delle più antiche sostanze “che migliorano le prestazioni”, poiché è stato dimostrato che aiuta con le prestazioni fisiche. Gli antichi greci furono i primi ad usarlo per questo beneficio.
  • Ha notevoli proprietà antisettiche

L’aglio è comunemente utilizzato nelle pratiche olistiche ed è associato con il chakra della radice (Muladhara) in quanto su di esso ha una potente funzione curatrice.
Non può mancare, in questo spazio, l’uso che possiamo fare di questa fantastica pianta nella nostra antica arte.
I rumeni usavano l’aglio per respingere i vampiri , mettendolo in giro per casa e strofinandolo su porte, finestre e cancelli.
Nel momento della morte, ungevano il corpo con aglio e ne mettevano un po’ nella bocca del defunto per impedire agli spiriti maligni di entrare nel corpo.
Oltre alla Romania, altri paesi usavano questa erba per respingere gli spiriti maligni.
In Cina e in Malesia, i genitori spesso spalmavano la testa dei propri figli con l’aglio per proteggerli dai vampiri.
Le persone nelle Indie Occidentali lo usano come un incantesimo contro vari spiriti maligni.
In alcune tradizioni buddiste, si dice che l’aglio, insieme alle altre cinque “spezie piccanti”, stimoli gli impulsi sessuali e aggressivi a scapito della pratica meditativa.
In Messico l’ ajo macho è un enorme aglio, a volte grande come una palla da baseball, usato esclusivamente come amuleto contro il male in generale, ma non contro maledizioni specifiche, che richiedono i propri rimedi speciali. Secondo l’usanza, l’ ajo macho funzionerà solo se regalato, non se acquistato.
In Europa, si dice che la frase “c’è dell’aglio nei tuoi occhi” allontani il malocchio.
In passato, l’aglio veniva usato per provare la colpa.
Gli antichi soldati romani indossavano l’aglio in battaglia per avere più coraggio.
Nell’antica Grecia e a Roma, l’aglio veniva posto all’incrocio come offerta a Ecate, la dea della stregoneria e della notte.
Ulisse usò l’aglio come protezione contro la stregoneria di Circe , che trasformò i suoi uomini in porci.
Nella stregoneria moderna è usato come mezzo per dissipare la negatività, respingere i ladri e prevenire l’invidia e la gelosia appendendolo sopra porte e finestre.
Fare il gesto di appendere l’aglio sopra gli ingressi è un ottimo modo per benedire una nuova casa.
L’aglio viene usato nella pratica della magia, definita verde, per scacciare malocchi e fatture mettendolo, schiacciato sotto la sedia di chi si vuole liberare o per un giorno intero sotto il letto (questa pratica serve anche come pratica strettamente personale).
L’aglio utilizzato in questo modo, alla fine, va bruciato.
È anche associato, come dicevo, alla Dea Ecate e può essere usato come offerta.
Concludo questo articolo con una piccola ricetta che vi potrà tornare molto utile in caso di raffreddori o problemi respiratori

Sciroppo d’aglio.

Portate in ebollizione circa un litro e mezzo d’acqua. Prendete un paio di teste di aglio e sbucciatele con cura.
Buttate l’aglio ben pulito nell’acqua bollente.
Spegnete il fuoco e lasciate riposare il tutto per 12-24 ore.
Potete aggiungere dello zucchero o del verbasco se volete mitigare il sapore e il gusto dell’aglio. (Anche entrambi).

Fonte della prima parte: https://malvicervati.com/

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