Rituale di liberazione
Ci sono momenti nella vita in cui sentiamo che qualcosa, o qualcuno, grava sulla nostra serenità. Può essere una malalingua che si insinua nei corridoi del lavoro, un collega invidioso che sorride a metà, un vicino che sembra nutrirsi del nostro disagio. Altre volte non riusciamo neppure a individuare con chiarezza la fonte, ma percepiamo un peso: una stanchezza che non ci appartiene, un’ansia sottile che ci sfiora, una tensione che serpeggia nei nostri pensieri.
Questo rituale nasce da un desiderio semplice e potente: liberarsi. Liberarsi da ciò che ci opprime, che ci limita, che ci tiene ancorati a dinamiche tossiche o cariche di energia distorta. Non si tratta di nuocere o vendicarsi, ma di riprendere il proprio spazio, affermare il diritto alla propria pace, e tracciare con intenzione un confine energetico chiaro e protettivo.
La pratica che vi descrivo in questo articolo è un atto di volontà e di rispetto verso sé stessi ed è un modo per dire: “Qui finisce il tuo potere su di me. Ora scelgo la libertà.”
Questo rituale è molto semplice da preparare e da eseguire ma, nonostante questo, se eseguito con giusta determinazione e convinzione è molto potente ed efficace.
Se volete mettere in opera il tutto recuperatevi questo materiale:
- Una candela nera o grigia (trasmutazione, taglio, dissolvimento)
- Uno spago di fibra naturale (rappresentare il “legame”)
- Una forbice (se lo possedete, potete utilizzare anche il vostro coltello rituale)
- Una manciata di Sale grosso
- Un contenitore, opzionalmente ignifugo (potete utilizzare un posacenere o una ciotola di rame)
- Un ripiano che possa farvi da supporto / altare
- Un accendino
Il periodo consigliato per svolgere questo rito è quello di Luna calante, il Sabato giorno di Saturno; questo è il momento perfetto per eliminare, sciogliere, allontanare. La Luna calante rappresenta il ritiro, il lasciar andare, la dissoluzione. È come il respiro che espiriamo: buttiamo fuori ciò che non serve più. Potete, in alternativa, anche eseguire questo rituale durante la Luna nera (ovvero il giorno immediatamente precedente la Luna nuova), quando tutto tace e si annullano i legami con il passato.
Il sabato è il giorno della rottura dei legami, del karma, della chiusura e della separazione. È il giorno perfetto per tagliare ciò che non ci serve più, anche sul piano simbolico.
Ora avete tutti gli elementi per procedere. Preparate, per prima cosa, il vostro altare con cura. Posizionateci al centro la candela; prendete lo spago e distendetelo sul vostro altare proprio di fronte alla candela.
Concedetevi un attimo di raccoglimento nel quale cercate di visualizzare chiaramente la persona o le persone dalle quali volete liberarvi; non deve esserci odio nei vostri pensieri ma la volontà chiara e decisa che determinati individui non devono più avere accesso al vostro spazio.
Accendete la candela, aspettate che la fiamma sia piena e poi prendete le due estremità dello spago con le mani.
Questo spago rappresenta il vostro legame con la persona (o le persone) da cui volete liberarvi.
Mettetevi comodi, potete anche sedervi.. Dovete necessariamente essere tranquilli e concentrati su quello che state facendo; come vi ripeto le vostre energie sono fondamentali per la riuscita di questa pratica.
Tendete per bene il filo e poi annodatelo lentamente al centro, mentre dite queste parole (o simili):
“Questo è il filo che ti teneva legato a me.
Ora lo vedo per quello che è: inutile, invadente, estraneo.
Lo recido senza esitazione.
Non hai più potere su di me.”
Passate lentamente il filo tra le mani, come a sentire il peso di quel rapporto. Può essere un ex amico, un collega invidioso, una figura manipolatrice. Sentitelo.
Poi, con gesto deciso, tagliate lo spago a metà con le forbici o il vostro coltello rituale
Subito dopo aver tagliato il vostro filo dite queste parole o simili:
“Nel nome della Luna che si spegne,
del tempo che chiude i cerchi,
del silenzio che segue il rumore…
io mi libero.
La tua (o la vostra) presenza si annulla ora.
Non hai più spazio nei miei pensieri, né voce nel mio cammino.
Ti allontano senza rimpianto.
Io mi riprendo la mia pace.”
Mettete le due metà del filo nel vostro contenitore. Se volete bruciarle, fatelo. Altrimenti copritele con sale grosso e lasciatele lì fino a che la candela si spegne da sola.
Spargete poi i resti fuori casa o gettateli in un corso d’acqua, dicendo queste parole (o simili):
“Quando la Luna tornerà a crescere,
io avrò già camminato altrove.
Lontano da te e più vicino a me.
Vai via (o andate via),
dove il mio pensiero non arriva più.”
Concludete il tutto facendo tre respiri profondi.. vi sentirete più leggeri, meno oppressi fin da subito.
E se potete… camminate. Camminate davvero, anche solo attorno alla stanza; questa azione radicherà le vostre decisioni nel corpo e nella Terra.