La storia della massoneria – Seconda parte-

L’origine templare della massoneria è fonte di discussione da più di due secoli ed è stata riaccesa in tempi recenti dalla pubblicazione di diversi libri che ne sostengono la tesi.
Molti credono di aver trovato nella Cappella di Rosslyn (che potete vedere nella foto) il legame definitivo che unirebbe la fine dell’Ordine del Tempio e i maestri scalpellini.
Secondo gli scrittori britannici Christopher Knight e Robert Lomas, il punto di partenza della frammassoneria va cercato qui, perché i membri della famiglia Saint Clair di Rosslyn divennero i Grandi Maestri ereditari delle Arti, dei Mestieri e degli Ordini di Scozia e ostentarono l’incarico di Maestri dei massoni di Scozia sino alla fine del XVIII sec.
La cappella di Rosslyn si trova a 16 km da Edimburgo.
Venne eretta tra il 1440 e il 1490 da William Saint Clair e le sue pareti e colonne sembrano nascondere un sapere ancestrale trasmesso trasmesso attraverso le generazioni.
La relazione tra i Templari e Rosslyn risalirebbe ai tempi della prima crociata. Henry Saint Clair vi partecipò insieme al fondatore del Tempio Hugues de Payns, sposato a sua cugina Caterina.
Al suo ritorno avrebbe ricevuto il titolo di barone. Anche se il suo nome non compare tra i nove fondatori dell’Ordine del Tempio, è evidente che tra di loro mantenevano stretti vincoli.
L’ipotesi di Knight e Lomas è che William Saint Clair sapesse che i manoscritti che sembrava fossero stati recuperati dai Templari nel Tempio di Salomone fossero nascosti in Scozia. Costruì Rosslyn per custodirli e fondare una Nuova Gerusalemme. Ciò naturalmente, presuppone l’ammissione che i Templari non si recarono in Terrasanta per difendere i pellegrini, ma con un proposito più esattamente archeologico che filantropico. Per questa ragione, nove uomini (come quelli che rinvennero il corpo di Hiram) rimasero per nove anni chiusi tra quelle mura.
Molti esperti hanno condotto ricerche sulla persistenza di questa chiave numerica: il nove.
Accade che la nona lettera dell’alfabeto ebraico è la Taw (la Tau greca).
Questa lettera, rappresentata dal nono sephiroth cabalistico (Yesod o Fondazione) è legata al simbolismo del serpente taumaturgo e al segreto della sua sapienza. Ma, inoltre, il marchio del Tau era quello che i cainiti portavano sulla fronte quando Mosé li incontrò.
Nella Cappella di Rosslyn, curiosamente, i 14 pilastri sono stati disposti in modo che gli 8 del lato Est formano la sagoma di un triplo tau.
Sospetto che Hugues de Payns e i suoi 8 fratelli fondatori ignorassero i codici e il significato di ciò che trovarono nel Tempio e, per questa ragione, dovettero ricorrere all’aiuto di cabalisti ebraici e saggi islamici attraverso il loro protettore Bernardo da Chiaravalle, il riformatore dei cistercensi.
Due secoli dopo la simbologia era stata svelata e messa in salvo nella Cappella di Rosslyn.
Questo santuario sarebbe, quindi, una replica del Tempio di Salomone, con torri e un enorme tetto centrale di forma curva sostenuto da archi. Una ricostruzione del Tempio adornata da simbolismo nazireo (gruppo mistico giudaico facente parte dell’area essena, la cui etimologia viene da “Custode” o “Conservatore”) e templare per dare rifugio al “segreto”.
Quando le logge scozzesi decisero di eleggere una Gran Loggia per la loro amministrazione, ne convennero che William Sinclair (discendente diretto per linea paterna del costruttore della cappella) doveva occupare l’incarico vitalizio di Gran Maestro.
Ben presto sorsero dei disaccordi in seno alla massoneria inglese. Dopo la fondazione della Gran Loggia di Londra si formarono due gruppi: gli “antichi” e i “moderni”.
Questi ultimi erano preoccupati dal fatto che gli antichi avevano deciso di difendere il patrimonio giacobita (paladino del diritto divino dei monarchi) e dalla minaccia che ciò presupponeva per gli Hannover, di estrazione protestante.
I giacobiti vedevano nella leggenda di Hiram, nel terzo grado del loro rito, un’allegoria dell’assassinio di Carlo I Stuart, così come i simboli erano stati ripresi dalla congiura tramata dai paladini di questo re per vendicare la sua morte e porre sul trono il figlio. Comunque,secondo quanto riferisce Gerard de Nerval, una versione molto simile della leggenda di Hiram si poteva ascoltare nei caffé di Istanbul sotto forma di racconti.
Ciò pone un serio interrogativo sull’origine della cerimonia più importante della frammassoneria, anche se forse la fonte originale del grado di maestro risiede nelle abbazie in quanto, come ci ha chiarito Calley, esiste una notevole somiglianza tra questa cerimonia di esaltazione e i voti del monaco benedettino nella sua ultima tappa di ordinazione.
Ciò significherebbe un ritorno all’Antica Alleanza con i cattolici giacobiti, i quali introdussero numerosi elementi centrali dei rituali a base templare e spiegherebbe l’abbondante presenza di ecclesiastici nella frammassoneria del XVIII sec.

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