L’ametista

Il Quarzo ametista è anche detto ‘Pietra della sobrietà’.
Rappresenta la resistenza psichica e si trova principalmente in sette tonalità che vanno dal colore
Porpora al viola brillante con una trasparenza ‘Vetrosa’ traslucida.
Le pietre più belle e caratteristiche di ametista provengono principalmente dal Brasile e dall’Africa.
Gli antichi romani credevano che avesse la proprietà di prevenire l’ubriachezza, infatti la parola ametista deriva dal greco ‘amethystos’ ovvero ‘non inebriato’ (da a = ‘non’ + methustos = inebriato).
La polvere di ametista (ottenuta sbriciolandone il cristallo) era usata dagli antichi greci e romani come ‘additivo’ per il vino il quale veniva annacquato e grazie all’ ametista manteneva comunque un tipico colore viola intenso.
Il vino così ottenuto conteneva meno alcool e quindi era meno intossicante.
Sia i greci che i romani bevevano acqua contente ametista e ne portavano le pietre come talismani ed ornamenti (sopratutto nella zona ombelicale) come protezione.
Molti calici del periodo romano sono impreziositi con ‘gemme’ di ametista.
Antiche leggende collegano l’ametista a Dioniso, dio greco del vino (Bacco per i Romani).
La leggenda narra che il dio si fosse indispettito perché un mortale non riconobbe la sua grandezza. Egli promise di vendicarsi sul prossimo mortale che avesse incrociato la sua strada e, sfortunatamente, questa fu la bellissima Ametista, che si stava recando al tempio dedicato ad Artemide, dea della caccia, della luna e della fertilità (Diana per i Romani).
Dioniso aizzò due tigri affamate contro la bella Ametista e si versò del vino nel calice, pronto a godersi il cruente spettacolo.
Per proteggere la giovane, Artemide la trasformò in una statua di quarzo purissimo.
Questo le salvò la vita, ma la trasformazione fu irreversibile. Dioniso fu subito preso da un senso di rimorso e pianse lacrime di vino che caddero sulla statua.
Queste tinsero il cristallo dando origine alla magnifica gemma purpurea.
La creazione di questo mito è invece da alcuni attribuita al poeta francese Remy Belleau (1528-1577).
Nella sua poesia “L’Amethyste, ou les Amours de Bacchus et d’Amethyste” (L’ametista, o gli amori tra Bacco ed Ametista), Belleau narra che Bacco era intento nel corteggiamento della bellissima Ametista con lo scopo di possederla.
Ametista però, non apprezzando tali attenzioni, finì con l’implorare la dea Diana di proteggere la sua castità.
La dea ascoltò le sue preghiere e trasformò la giovane ragazza in una statua di quarzo purissimo.
Bacco, colpito dalla determinazione di Ametista di rimanere pura, versò un calice di vino sulla statua, trasformandola in un meraviglioso cristallo viola.
Nella pratica della cristalloterapia l’ametista è una pietra meditativa e calmante che opera a livello emotivo, spirituale e fisico per fornire equilibrio, pazienza e pace ed è usata  per aiutare a superare le ‘perdite’ personali di cari ed il dolore, portando solo dolci ricordi dal passato.
Possiede un’energia dolcemente sedativa che promuovere la tranquillità, la felicità e la soddisfazione.
Nella tradizione mistica è utilizzata dai cosiddetti ‘guaritori spirituali’ per guarire i sintomi di astinenza di qualsiasi tipo di dipendenza, mal di testa, insonnia, artrite, diabete, sollievo dal dolore, problemi di sistema circolatorio, problemi di sistema endocrino, affaticamento cronico, carenze del sistema immunitario, asma, fobie, prevenire l’aborto spontaneo, lenire i dolori della menopausa.
L’ametista viola, proprio a livello cromatico, è collegata al sesto chakra.
Lavora quindi su tutta la sfera del sistema nervoso, non solo a livello psicologico appunto, ma anche per quanto riguarda patologie come mal di testa da affaticamento ed emicranie.
Collegata all’elemento acqua e l’universo femminile in generale, questa pietra vulcanica aiuta a regolare i liquidi corporei, i gonfiori a attenuarsi e le ferite a rimarginarsi prima.
Bere elisir di ametista regola il sistema digestivo.
Se viene utilizzato per usi esterni, aiuta a prevenire le malattie della pelle.
L’ametista è usato come talismano benefico quando si hanno problemi legati e questioni di denaro. Indossata porta prosperità e abbondanza.
Nel campo psichico e spirituale, l’ametista è un’eccellente pietra multiuso che può aumentare la spiritualità e migliorare l’intuizione e i poteri psichici di tutti i tipi.
Lo fa facendo una chiara connessione tra il piano della terra (la vita concreta) e altri piani e mondi.
L’ametista è eccellente anche per la meditazione e il sogno lucido.
Viene usata per aprire i propri canali alla telepatia, alla regressione della vita passata, alla chiaroveggenza e alla comunicazione con gli angeli; protegge anche contro gli attacchi psichici, soprattutto durante il ‘lavoro’ spirituale.
L’ametista non è solo una pietra di protezione psichica, ma è anche usata per proteggere dai ladri, e fornisce protezione ai viaggiatori.
È un cristallo la cui energia ha diverse ‘facce’.
Può essere delicata come un petalo o selvaggia come una tempesta.
L’ametista è un tipo di quarzo, pieno di tutta l’energia e la potenza della sua pietra madre.
Non esitate a usare Ametista quando è necessaria una grande potenza.
Essa può ‘modulare’ tale energia con forza ed equilibrio.

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