Il nodo della strega.

Il nodo ha, per tutta la magia esoterica, un forte valore simbolico. Ci sono molteplici nodi magici ed ognuno di questi ha un proprio uso ed una propria storia.
Famosa è la leggenda del Nodo Gordiano che solo Alessandro Magno fu in grado di sciogliere.
Ai tempi del paganesimo romano le coppie si legavano fra loro tramite una corda annodata mentre si giuravano eterna fedeltà l’uno all’altro durante la cerimonia nuziale; da questa tradizione è rimasto il detto “legare il nodo”.
Il simbolo oggetto dell’articolo oltre che come ‘il nodo della strega’ è conosciuto anche come il ‘Fascino della Strega’ o più semplicemente ‘nodo magico’.
Oggi lo si può notare indossato come gioiello o esposto come tatuaggio ma quanti ne sanno il significato e il forte potere esoterico che questo oggetto porta con se?
Esso è composto da quattro forme di ‘vesica piscis’ ad incastro ed il tutto è completato con un cerchio centrale.
La ‘vesica piscis’ è una forma geometrica costituita dall’intersezione di due cerchi avente lo stesso raggio; l’intersezione deve avvenire in modo tale che il centro di ogni cerchio si deve trovare sul perimetro dell’altro.
Il nome latino significa letteralmente ‘vescica’ di pesce ma è stato chiamato anche, anticamente, ‘vaso del pesce’. Pesce e ventre in greco antico erano sinonimi.
Il legame di questa figura geometrica con la fertilità, la nascita, la sessualità femminile e la forza naturale della donna era riconosciuto anche dai Celti, così come dalle culture pagane di tutta l’Europa settentrionale. La grande Dea era raffigurata con seni penduli, natiche accentuate e un vistoso orifizio vaginale: la vescica piscis eretta.
Il segno ovale appuntito, la vesica piscis, è stato anche chiamato il Vaso del Pesce. “Pesce” e “ventre” erano termini sinonimi nell’antico greco delphos. Il suo legame con la fertilità, la nascita, la sessualità femminile e la forza naturale della donna era riconosciuto anche dai Celti, così come dalle culture pagane di tutta l’Europa settentrionale. La Grande Dea era raffigurata altrove con seni penduli, natiche accentuate e un vistoso orifizio vaginale, la vesica piscis eretta.
In seguito i cristiani adottarono questo simbolo facendolo proprio ed identificandolo con il cristo stesso: è l’ Ichthys cioè il pesce.
Nel ‘nodo della strega’ è presente anche un cerchio.
Il cerchio (deriva dal greco κίρκος), è una semplice forma geometrica che è costituita, per definizione, dall’insieme di tutti i punti di un piano che si trovano a una certa distanza da un determinato punto, il centro ed  è conosciuto fino dalla notte dei tempi.
La Luna ed il Sole sono i primi cerchi ‘naturali’ che l’uomo ha potuto palesemente notare facendo nascere l’idea che ci fosse qualcosa di intrinsecamente divino e perfetto in questa figura geometrica.
In tutta Europa ci sono i resti storici molto antichi di cerchi di pietra e di legno, allineati con specifiche alture e tramonti stellari o solari, molti dei quali contengono a loro volta cerchi interni più piccoli.
Nella religione Wicca, la maggior parte dei rituali e delle opere magiche si fanno all’interno di un cerchio, tracciato (il temine esatto è ‘lanciato) da un praticante per definire i confini del luogo in cui esso si può trovare faccia a faccia con le divinità o per proteggersi da energie negative o indesiderate.
Il nodo della strega può essere disegnato con una sola linea continua, senza mai staccare, ad esempio, la penna dal foglio. (Potete farlo lo stesso se lo disegnate per terra o su di una superficie qualsiasi). Tracciandolo in questo modo diventa un potentissimo simbolo di protezione personale.
Nella storia le streghe utilizzavano i fili annodati per ‘legare’ il tempo e magicamente le cose fra loro.
Nel medioevo gli uomini credevano che le streghe potessero provocare l’impotenza sessuale usando rituali che contemplassero l’uso del nodo magico, ma questo simbolo veniva in realtà spesso tracciato sulle porte delle abitazioni (ma anche delle stalle) proprio per tenere lontano malefici e negatività di vario genere.
Anche se il ‘nodo della strega’ è uno dei simboli di protezione più popolari nella stregoneria moderna, grazie alle pratiche Wiccan e neo-pagane, nel dibattito culturale inerente la pratica esoterica questo simbolo ha originato (ed origina ancora oggi) diverse controversie.
Molti maestri del percorso sinistro sostengono che il nodo della strega non sia affatto un simbolo di protezione e che non rappresenti l’energia ed il potere femminile; al contrario simboleggia proprio l’inversione di tali poteri ed i quattro semicerchi che si riflettono fra loro in realtà indicano simbolicamente i venti malefici.

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