La profezia Hopi: la consapevolezza costruirà un nuovo mondo.

Fra gli interessi del mio essere irrazionale non vi è solo l’occultismo e l’esoterismo ma anche la cultura dei nativi americani e della loro profonda e spirituale civiltà, legata a doppio filo con madre natura, distrutta dall’uomo Europeo.
In questo articolo riprendo alcune parole attribuite a Capo Seattle, un condottiero nativo americano capo delle tribù Duwamish e Squamish (Blake Island, 1780 circa – Port Madison, 7 giugno 1866), che spiegano una delle più famose profezie ascritta agli indiani Hopi, profezia che letta oggi risulta drammaticamente attuale ma non priva di speranza.

“Ci sarà un giorno in cui gli uccelli cadranno dal cielo, gli animali che popolano i boschi moriranno, il mare diventerà nero e i fiumi scorreranno avvelenati. Quel giorno, uomini di ogni razza si uniranno come guerrieri dell’arcobaleno per lottare contro la distruzione della Terra”

Il tempo evolve e arriva in un posto dove si rinnova. C’è prima un tempo per la purificazione, poi il tempo per il rinnovo. Siamo molto vicini a questo tempo. Ci dissero che avremmo visto l’America venire e andare, nel senso che l’America sta morendo dall’interno, perché si sono dimenticati le istruzioni su come vivere su questo pianeta.
Sta arrivando il tempo in cui le profezie e l’incapacità dell’uomo di vivere sulla Terra in un modo spirituale arriverà ad un incrocio di grandi problemi.

La vita è un cerchio….tutto ritorna
Sta morendo dal di dentro

Gli Hopi credono, io credo,che se non si è spiritualmente collegati alla Terra, e non si capisce questa cosa,la realtà spirituale di come vivere sulla Terra, è probabile che non ce la si farà.
Quando arrivò Colombo iniziò quella che noi chiamiamo la prima guerra mondiale.
Perché con lui arrivarono tutti dall’Europa.
Alla fine della seconda guerra mondiale eravamo in America 800 mila.
Da 60 milioni a 800 mila.
Siamo stati quindi quasi sterminati, qua in America.
Tutto è spirituale. Tutto ha uno spirito.
Tutto ci è stato portato dal Creatore, dal Grande Spirito.
Alcuni lo chiamano Dio, altri Buddha, altri Allah, altri con altri nomi.
Noi lo chiamiamo Konkachila.
Noi siamo sulla Terra solo per alcuni inverni, poi andiamo al mondo degli spiriti.
Il mondo degli spiriti è molto più reale di quanti molti credono.
Il mondo degli spiriti è tutto.
Oltre il 95% del nostro corpo è acqua.
Per rimanere sani bisogna bere dell’acqua buona.
Quando gli europei arrivarono con Colombo, potevamo bere da qualunque fiume.
Se gli europei avessero vissuto nel mo(n)do indiano potremmo ancora bere tutta l’acqua.
L’acqua è sacra, l’aria è sacra.
Il nostro DNA è fatto dello stesso DNA degli alberi.
L’albero respira quello che noi respiriamo, noi abbiamo bisogno di quello che l’albero espira.
Abbiamo quindi un destino comune con gli alberi.
Siamo tutti dalla Terra.
Quando la terra, l’acqua e l’atmosfera saranno compromesse,
sarà la Terra a creare la propria reazione.
La Madre sta reagendo.
Le profezie Hopi dicono che le tempeste e le alluvioni saranno sempre più grandi.
Per me non è una cattiva notizia il fatto che ci saranno grandi cambiamenti.
Non è negativo, è l’evoluzione.
Quando si guarda all’evoluzione nel tempo, nulla rimane uguale.
(…riferendosi alle scimmie)
Noi diciamo sempre, può darsi sia il vostro antenato, ma non è certo il nostro.
E’ un parente, ma non un antenato.
Bisogna imparare a piantare qualcosa.
Questa è la prima connessione.
Bisogna trattare tutte le cose come spirito.
Realizzare che siamo tutti una famiglia.
È come la vita, non c’è una fine della vita.
Il Cerchio della Vita è Sacro, tutto ritorna
Bisogna trattare tutte le cose come se fossero vive…come uno spirito.

Quando il Tempo del Bisonte Bianco starà per avvicinarsi,i figli dagli Occhi Bianchi si lascerà crescere i capelli e parlerà d’amore come possibilità di guarigione per i Figli della Terra.
Questi Figli saranno alla ricerca di nuovi modi per comprendere se stessi e gli altri.
Essi indosseranno piume e pietre e si dipingeranno il volto.
Essi cercheranno gli Anziani della Razza Rossa e attingeranno alla fonte della loro saggezza.
Questi Figli dagli Occhi Bianchi saranno il segno che gli Antenati stanno facendo ritorno,all’interno di corpi bianchi con l’anima Rossa.
Essi cammineranno su Madre Terra in perfetta armonia e riformeranno l
e idee dei capi bianchi. Questi figli verranno messi alla prova,proprio come nei tempi antichi in cui abitavano corpi Rossi.
I Guerrieri dell’Arcobaleno saranno svegliati con i sogni attraverso
le visioni essi impareranno a Camminare in Equilibrio la Via di Mezzo.
I mutamenti di Madre Terra spaventeranno i Guerrieri dell’Arcobaleno ,molti ricorderanno lo scopo del loro Cammino Terreste e impareranno a sviluppare le proprie facoltà per assistere l’intera umanità.
La Verità abbatterà i muri della separazione e la bontà avrà la meglio.
Ognuno dovrà fidarsi delle proprie visioni personali e seguire il proprio cuore per poter prestare il proprio servizio al piano universale .
Ogni individuo sarà in grado di usare i propri talenti con gioia,prendendo parte in modo equanime all’abbondanza creata da tutte le persone che lavorano assieme.
Gli insegnamenti della profezia dell’Arcobaleno Rotante verranno rivelate ,quando più persone avranno risvegliato il loro pontenziale che hanno in sè.
L’Arcobaleno Rotante della Pace annienta le menzogne che hanno fatto si
che i Figli della Terra non si fidassero gli uni degli altri
e sostituisce l’illusione della separazione con la verità e l’unità.
Quando la Donna Arcobaleno porta la fresca pioggia rigenerante a Madre Terra
i Guerrieri dell’Arcobaleno gioiscono ; questi guerrieri sono Sorelle e Fratelli che uniscono il Quinto Mondo e operano per la Pace.
L’uomo bianco è come un serpente che si mangia la coda per vivere.
E la coda diventa sempre più corta. Le nostre usanze sono diverse dalle vostre. Noi non viviamo bene nelle vostre città, che sembrano un’infinità di nere verruche sulla faccia della terra. La vista delle città dell’uomo bianco fa male agli occhi dell’uomo rosso come la luce del sole che colpisce gli occhi di chi emerge da una grotta buia. Nelle città dell’uomo bianco ci si sforza sempre di superare in velocità una valanga.
Il rumore sembra perforare le orecchie. Ma che senso ha di vivere se non si riesce a sentire il verso solitario del tordo o il gracidare delle rane di notte intorno ad uno stagno? Ma io sono un uomo rosso e non capisco. Io preferisco il vento che dardeggia sulla superficie di uno stagno e il profumo del vento stesso, purificato da uno scroscio di pioggia a mezzogiorno.
L’aria è preziosa per l’uomo rosso, perché tutte le cose condividono lo stesso respiro; gli animali, gli alberi, e l’uomo, partecipano tutto dello stesso respiro. L’uomo bianco non si preoccupa dell’aria fetida che respira. Come un uomo che ormai soffre da molti giorni, è insensibile al tanfo. Tutte le cose sono collegate. Tutto ciò che accade alla terra accade ai figli e alle figlie della terra. L’uomo non ha intrecciato il tessuto della vita; ne è solamente un filo. Tutto ciò che egli fa al tessuto, lo fa a se stesso.
Il dio dell’uomo bianco gli diede il potere sugli animali, sui boschi e sull’uomo rosso, per qualche scopo preciso, ma questo destino è un mistero per l’uomo rosso. Noi forse potremmo arrivare a capire se sapessimo che cosa sogna l’uomo bianco, quali sono le speranze di cui parla ai propri figli nelle lunghe notti d’inverno, quali sono le visioni che marcano a fuoco i suoi occhi e che questi desidereranno all’indomani. I sogni dell’uomo bianco sono ignoti, noi ce ne andremo sulla nostra strada.

 

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