Sale, Mercurio e Zolfo

L’occultismo occidentale (ma anche parte della scienza occidentale postmoderna) è fortemente incentrato su un sistema basato su cinque elementi (nel quale i primi quattro sono preponderanti): fuoco, aria, acqua e terra, più spirito o etere.
Tuttavia gli alchimisti parlavano spesso di altri tre elementi: mercurio, zolfo e sale.
La prima menzione del mercurio e dello zolfo come elementi alchemici di base la troviamo negli scritti di un autore arabo di nome Jabir, spesso occidentalizzato come Geber, risalenti al VIII secolo.
Nella cultura araba il concetto dei quattro elementi era ben presente prima dei testi scritti da Jabir, concetto che arrivò solo molto dopo agli studiosi alchimisti europei.
L’abbinamento di zolfo e mercurio corrisponde fortemente alla dicotomia maschio-femmina già presente nel pensiero occidentale.
Lo zolfo è il principio maschile attivo, che possiede la capacità di creare cambiamento. Porta le qualità del caldo e del secco, la stessa dell’elemento del fuoco; è associato al sole e come il principio maschile è sempre nel pensiero occidentale tradizionale.
Mercurio è il principio femminile passivo.
L’elemento mercuriale agisce come fattore di equilibrio e armonia tra i due principi sale e zolfo. Nel simbolo alchemico del mercurio vi è in parte la raffigurazione di Venere, divinità della grazia e dell’armonia, in grado di portare ordine e coerenza tra forze opposte e conciliare la passività e l’inerzia del sale con il dinamismo dello zolfo.
Senza lo scambio e il dialogo tra le parti non può esservi vita ed evoluzione, ed è qui che agisce l’elemento mercuriale determinando una relazione armonica tra Cielo e Terra. Questo principio ricopre una posizione centrale, in grado di far fluire forze, energie e informazioni alla pari di un cuore pulsante.
Quello dello zolfo è un principio per certi versi polare al principio sale. Se l’elemento salino rappresenta conservazione, assimilazione e stabilità (sviluppo della materia), nello zolfo si manifestano dinamismo ed espansione.
Ritroviamo in questo principio le qualità del fuoco come elemento in grado di trasformare, sublimare ed anche purificare ciò che proviene dal basso. L’azione del principio zolfo può trasformare l’elemento salino grezzo ed informe verso forme più nobili ed elaborate.
Se lo zolfo causa il cambiamento esso ha bisogno di qualcosa da modellare e cambiare effettivamente per realizzare qualsiasi cosa.
Questo rapporto è anche comunemente paragonato alla messa a dimora di un seme: la pianta nasce dal seme, ma solo se c’è la terra per nutrirlo.
La terra equivale al principio femminile passivo.
Il mercurio è anche noto come argento vivo perché è uno dei pochissimi metalli ad essere liquido a temperatura ambiente. Pertanto, può essere facilmente modellato da forze esterne. Inoltre, è di colore argento e l’argento è associato alla femminilità e alla luna, mentre l’oro è associato al sole e all’uomo.
Esso possiede le qualità del freddo e dell’umido, le stesse qualità attribuite all’elemento acqua. Questi tratti sono opposti a quelli dello zolfo.
Lo zolfo e il mercurio sono descritti come originari della stessa sostanza; uno potrebbe anche essere descritto come il sesso opposto dell’altro.
Per esempio, lo zolfo possiamo definirlo come l’aspetto maschile del mercurio.
Poiché l’alchimia cristiana si basa sul concetto che l’anima umana è stata divisa durante la stagione autunnale, ha senso dire che queste due forze siano inizialmente unite e bisognose di unità.
Con il principio legato al sale abbiamo la rappresentazione degli aspetti più concreti dell’esistenza; la componente materiale e fisica necessaria alla manifestazione dei fenomeni sul piano terreno.
Per poter generare un corpo solido di qualunque tipo (pietra, pianta, animale, uomo) è fondamentale che vi sia l’elemento salino in quanto “mattone” necessario alla realizzazione di peso, misura e struttura tangibile.
Il sale è un elemento di sostanza e fisicità. Inizia come grossolano e impuro.
Attraverso processi alchemici, il sale viene scomposto dissolvendosi; viene purificato e infine riformato in sale puro, risultato delle interazioni tra mercurio e zolfo.
Pertanto, lo scopo dell’alchimia è di spogliare il sé fino al nulla, lasciando tutto nudo per essere esaminato.
Acquistando la conoscenza di sé della propria natura e della propria relazione con Dio, l’anima viene riformata, le impurità eliminate ed è unita in una cosa pura e indivisa. Questo è lo scopo dell’alchimia.
Il sale, il mercurio e lo zolfo corrispondono ai concetti di corpo, spirito e anima. Il corpo è il sé fisico.
L’anima è la parte immortale e spirituale della persona che definisce un individuo e lo rende unico tra le altre persone.
Nel cristianesimo, l’anima è la parte che viene giudicata dopo la morte e vive in paradiso o all’inferno, molto tempo dopo che il corpo è morto.
Il concetto di spirito è molto meno familiare ai più. Molte persone usano le parole anima e spirito in modo intercambiabile. Alcuni usano la parola spirito come sinonimo di fantasma. Nessuno dei due è applicabile in questo contesto.
L’anima è l’essenza personale. Lo spirito è una sorta di mezzo di trasferimento e connessione, indipendentemente dal fatto che tale connessione esista tra corpo e anima, tra anima e Dio o tra anima e mondo.

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