Il mughetto

Ieri, nei luoghi dove vivo, era una meravigliosa giornata di primavera nella quale il sole si è preso totalmente il palcoscenico.
Quale occasione migliore per andare a fare un giro nei boschi, immergendomi in mezzo alla natura?
In questa stagione nei boschi umidi e nascosti, come se volesse evitare il contatto con il mondo, possiamo scorgere il bellissimo mughetto.
Il mughetto, il cui nome botanico è convallaria majalis o lillium convallium, appartiene alla famiglia delle liliaceae, ed è una pianta originaria del continente Europeo e del nord America.
Il primo nome convallaria majalis deriva dal latino e significa giglio di maggio mentre il secondo nome lillium convallium è sempre di origine latina ma significa giglio delle valli.
Il nome italiano, mughetto, proviene dalla parola francese muguet, da noix musquette, per via del suo profumo intenso, quasi muschiato.
Si tratta di una pianta erbacea sottile che può raggiungere un’altezza di 20 cm, ha solo due foglie abbastanza grandi di forma ovale molto allungate di colore verde brillante.
È una pianta velenosa in tutte le sue parti escluso il rizoma (il complesso delle radici), per la presenza di glicosidi cardioattivi tra cui la convallatossina che possiede attività cardiocinetica 10 volte superiore a quella della digitossina.
Questa pianta rientra anche nella lista delle piante velenose per cani e gatti. Attenzione soprattutto alle bacche.
I fiori, che sbocciano dai primi giorni di marzo, pendenti e di forma campanulata sono disposti a grappolo su un lungo stelo, hanno un gradevole profumo e sono di colore bianco.
Dopo la fioritura la pianta produce anche dei frutti di colore rosso e dalla forma rotonda.
Secondo le antiche credenze popolari con il suo inebriante profumo si poteva rinforzare e migliorare la memoria ed il cervello, per questo motivo era un fiore molto utilizzato durante i rituali sacri.
Nella mitologia latina il mughetto era uno dei fiori dedicati al Dio Mercurio (Hermes per i greci), nelle tradizioni del tempo simboleggiava la nuova luce primaverile e durante i vari rituali venivano offerti tre rami di mughetto come segno d’ amicizia e speranza. Qualche secolo dopo per i cristiani divenne il fiore di San Leonardo, la leggenda narra che il fiore si generò dalle gocce di sangue perse dal santo durante la sua vittoriosa lotta contro il demonio.
Secondo la tradizione il mughetto è il fiore da regalare il primo maggio e tale usanza ha radici molto antiche.
Fu ufficialmente introdotta da Carlo IX nel 1561 che avviò l’uso di regalare un rametto di mughetto come porta fortuna. Successivamente sempre in Francia, ‘nell’Ile de France’, all’inizio del XX secolo, si diffuse l’abitudine di andare nei boschi per prendere un mughetto che poteva essere venduto nelle strade senza dover pagare tasse.
Il mughetto divenne popolarissimo negli anni ’50 quando Christian Dior (1905 -1957) lo usò per adornare una sua linea di abiti da sera.
È usato anche nella moderna fitoterapia poiché contiene glicosidi cardioattivi ovvero molecole che opportunamente preparate sono di aiuto in caso di debolezza del muscolo cardiaco.
Nel linguaggio dei fiori e delle piante il mughetto simboleggia la verginità, la purezza e l’innocenza, per via del colore bianco candido dei delicati fiori.
In Francia invece simboleggia l’uomo che ostenta troppo la sua raffinatezza.
Il mughetto trova un posto molto interessante anche nella pratica della magia esoterica.
La tradizione stregonesca gli attribuisce la proprietà di respingere le energie negative, di portare serenità e felicità nel quotidiano e di incrementare i poteri psichici.
Viene utilizzato in rituali / incantesimi per fermare le molestie (di qualsiasi tipo) e per per promuovere la longevità del matrimonio e delle relazioni settimanali in genere.

Fonte principale: Il giardino del tempo

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