La Verbena

In molte pratiche di magia esoterica troverete fra gli elementi essenziali o consigliati per la loro realizzazione, un’erba che fin dall’antichità si ritiene che abbia importanti proprietà di protezione e purificazione: la verbena.
Era considerata sacra dagli Egizi, dai Greci e dai Romani e aveva un ruolo rilevante in molte cerimonie sacre; venne ritrovata in alcuni riti persino presso le popolazioni native americane.
Nell’antica Roma fasci di verbena venivano usati come scope per spazzare e purificare gli altari del dio Giove .
Nella sua ‘Storia naturale’ Plinio il Vecchio descrive minuziosamente il processo per la raccolta della verbena da parte dei “maghi” (gli antichi druidi).
Plinio asserisce che i maghi si raccoglievano nel momento al momento del sorgere della stella del Cane (Sirio), cioè prima dell’alba quando ne il sole e ne la luna dovevano brillare.
Prima di raccogliere l’erba i druidi offrivano il miele (prodotto dall’ape, una creatura di Marte) alla terra; tracciavano attorno all’erba un cerchio con una bacchetta di ferro (il metallo di Marte) e poi la raccoglievano con la mano sinistra.
Anticamente (anche parte della moderna magia naturale moderna lo consiglia) si credeva che la mano dedita alla raccolta delle erbe per uso magico fosse la sinistra, mentre la destra doveva essere riservata per usi come la medicina o la cucina.
Ogni parte della pianta, prosegue Plinio, veniva essiccata separatamente all’ombra, con ogni parte (fiore, foglie, gambo) che ha il proprio uso magico distinto
Nel Medioevo, la verbena veniva utilizzata come buon auspicio, collegata ad alcuni misteri della religione cristiana ed usata come rimedio contro gli incantesimi delle streghe.
La verbena si presenta come una pianta perenne, alta fino a mezzo metro e, in casi eccezionali, anche 3 o 4 metri, con un fusto rigido, piuttosto legnoso, quadrangolare.
Le foglie solcate, oblunghe, lanceolate, con una lieve peluria a ricoprire.
La fioritura dei tipici bei fiori violetti e fucsia avviene in tarda estate e prosegue fino ad autunno inoltrato.
Ne esistono molte specie e, a scopi ornamentali, molte ibride.
Quella a cui ci si riferisce di norma col semplice nome di verbena è la Verbena officinalis.
La Verbena cresce, anche spontaneamente, in un area che va dal Mediterraneo inferiore fino al nord Europa passando per l’Asia occidentale; con il tempo la pianta ha attecchito anche in Nord America.
La verbena ha un’alta capacità di adattarsi velocemente ai nuovi ambienti, non è difficile da coltivare, anche se ama crescere allo stato brado in prati, campi, luoghi incolti e abbandonati, sponde asciutte di fiumi e fossi, bordi di foreste e boschi, nei pressi dei ruderi e delle case in stato di abbandono, nei pascoli.
Ama il pieno sole e i terreni lievemente umidi e non argillosi, teme il gelo, i forti venti e le piogge battenti.
Necessita di terreni ricchi di humus.
L’uso della verbena a scopi erboristici risale all’antichità e sfociando, come già abbiamo detto, spesso in usi di carattere magico; si trova spesso nel mito e nella religione di molti popoli.
Più recentemente è stata introdotta tra i famosi fiori di Bach (Vervain).
Le proprietà della verbena, come rimedio medico naturale sono molteplici.

  • È un ottimo agente antistress, insostituibile in caso di agitazione e depressione.
  • Gli oli essenziali estratti tramite gli infusi sono capaci di disinfettare il cavo orale e le cavità nasali.
  • Protegge e cura la pelle aiutando anche a cicatrizzare.
  • Aiuta le articolazioni (specie in caso di reumatismi e dolori cervicali).
  • Combatte le infiammazioni muscolari e lenisce i dolori
  • È in grado di fungere anche come buon digestivo, specie in caso di disturbi o blocchi alla pancia.
  • Aiuta ad abbassare la febbre.
  • Protegge il fegato grazie all’aucubina.
  • Il verbascoide in essa contenuto è un potente antimicrobico.
  • Favorisce la lattazione.

Si utilizza sotto forma di tisana, di decotto e di infuso, in gocce (estratti concentrati e oli) da diluire o da diffondere nell’ambiente grazie ad un diffusore.
Inoltre, come dicevo, è uno dei Fiori di Bach usato in floriterapia; e qui apro una piccola finestra esplicativa.
La ‘Vervain’ è la sesta pianta scoperta dal dott. Edward Bach nel 1930, la sua parola chiave è il “fanatico”, ma può essere anche visto come un predicatore, un informatore, missionario o un martire.
La caratteristica dei Vervain è dettata da un travolgente entusiasmo, spesso sono persone impegnate in iniziative sociali, hanno un carattere idealista, sono scattanti, veloci, attivi, irascibili, nervosi, mentre parlano si muovono spesso e cercano sempre “seguaci”.
Quando questi sono in fase non armonica entrano in iper-entusiasmo cercando perciò di convincere gli altri ad andare verso la loro causa, vessano l’altro e lo convincono della validità delle proprie idee; rifiutano però la sconfitta a vanno avanti per molto prima di arrendersi.
Tutta questa manovra porta con sé molta pressione, sfiancando il prossimo, essendo i Vervain molto insistenti, fa si che la loro esagerazione stanchi i loro “adepti”, i quali alla fine li abbandonano.
Queste tipologie qui, tendono ad irrigidirsi e difficilmente ascoltano le idee all’esterno, perseguendo fanaticamente solo le loro.
Questo rimedio porta benefici fondamentali per costruire un percorso e ripartire, infatti la Verbena armonizza la parte alta del corpo, facendo silenzio tra le perturbazioni mentali; genera tolleranza e lungimiranza nella vita, saggezza, relax e moderazione, creando opinioni ben salde, ma flessibili.
Infine, le persone dopo la somministrazione della ‘Vervain’ non hanno più necessità di imporsi sull’altro.
Riassumendo:

  • Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): Entusiasmo eccessivo, l’ipereccitazione, iperattività e rigidità.
  • Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): moderazione e calma, capacità di rilassarsi, tolleranza e flessibilità.

Il dott. Edward Bach indicata così l’effetto benefico del rimedio:

“… I grandi successi si ottengono più con la sostanza che non con l’azione… ”.

Per concludere ve ne ricordo anche l’uso esterno.
Viene utilizzata contenuta in creme cosmetiche e pomate da applicare sulla pelle nelle zone soggette ad irritazione, escoriazioni, ferite, infiammazioni.
L’olio essenziale di verbena può essere applicato sulla pelle prima dei massaggi, nei pressi delle articolazioni doloranti, sulle fasce muscolari dolenti.
Le foglie possono venire usate per fare degli impacchi.
La verbena, assunta nei giusti dosaggi, non presenta nessuna controindicazione degna di nota.
L’uso dei suoi oli essenziali va ovviamente effettuato con coscienza: gli oli essenziali, ricchi di terpeni, possono irritare gli organismi sensibili, specie la pelle e le mucose.
Generalmente se ne sconsiglia l’uso in caso di problemi di tiroide.

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