Sant’Espedito: il Santo delle cause urgenti

Questo articolo mi è stato suggerito da un lettore del blog e sono felice di accogliere questa richiesta, perché Sant’Espedito è una figura tanto misteriosa quanto amata; in tempi di attesa e incertezza, quando la vita ci pone davanti a scelte immediate o situazioni che richiedono un intervento celere, molti si rivolgono a questa figura spirituale straordinariamente potente.
Non è un caso che la sua devozione si sia diffusa in ogni angolo del mondo, dall’Europa al Sud America, attraversando culture, religioni popolari e persino pratiche sincretiche. Ma chi è davvero questo santo, e perché è diventato il simbolo della prontezza?
Secondo la tradizione agiografica, Sant’Espedito era un ufficiale romano convertito al Cristianesimo e martirizzato nel IV secolo. La leggenda narra che, al momento della sua conversione, il demonio gli apparve sotto forma di un corvo, gridando “cras!” (in latino, “domani”), per convincerlo a rimandare il battesimo. Espedito rispose invece “hodie!” (oggi!), calpestando il corvo e scegliendo la fede senza esitazioni.
Questa immagine lo ha reso patrono della decisione rapida, del coraggio, ma anche delle situazioni senza tempo da perdere. La sua iconografia lo rappresenta infatti con un crocifisso in mano, il piede che schiaccia il corvo e la scritta “Hodie” ben visibile.
Nei punti che seguono cerco di fare di riassumervi in quali situazioni può tornare utile la devozione, prima, e l’invocazione del santo, poi.

  • Per cause giudiziarie urgenti
  • Per ottenere risposte rapide a problemi lavorativi
  • Nei momenti in cui è necessario fare una scelta immediata
  • Quando si cerca forza e determinazione per agire senza procrastinare
  • In casi di emergenze economiche

Pur non essendo parte del ‘pantheon’ ufficiale dei santi più celebrati, Sant’Espedito è diventato oggetto di rituali domestici, soprattutto in Brasile, Louisiana e tra i fedeli italiani più legati alla spiritualità popolare.
Sant’Espedito è amato anche da chi percorre vie magiche e sincretiche: lo si ritrova nel Voodoo, nei rituali Hoodoo, nella Quimbanda e persino accostato a divinità come Eleggua o Legba, che presiedono ai crocevia e alle scelte rapide.
Il suo potere risiede proprio nel suo essere un ponte tra mondi, tra il sacro e l’immanente, tra il “prima” e il “dopo”.
In questo articolo vi descrivo i due rituali più conosciuti. All’interno della tradizione popolare ne troviamo, infatti, tantissime varianti dettate spesso dalle sensibilità o dai desideri del momento.
Prima, però, di passare alla descrizione pratica dei rituali, vi lascio con una piccola avvertenza: non è un santo da invocare con leggerezza; infatti, il suo aiuto arriva spesso rapido e netto, ma richiede chiarezza d’intento e responsabilità.

Rituale dei sette giorni.

Per questa pratica recuperatevi il seguente materiale.

  • Una candela rossa
  • Una candela bianca
  • Una coppa d’acqua
  • Una piccola offerta (dolci, fiori rossi, pane)
  • Un immagine del Santo, come quella che accompagna questo articolo
  • Un foglietto con scritto il problema urgente
  • Incenso; il mio consiglio è quello di recuperarvene uno a base di mirra o benzoino
  • Un accendino
  • Un ripiano che possa farvi da supporto /altare

Il rituale dovrebbe essere iniziato di mercoledì (e quindi anche concluso), giorno associato a Sant’Espedito, per rafforzarne la connessione spirituale durante la preghiera.
Cominciate, quindi, con il cercare un posto tranquillo, dove potete allestire un piccolo altare che possa rimanere in essere per sette giorni.
Mettete l’immagine del santo al centro del vostro altare e disponete le due candele ai lati dell’immagine del santo
Mettete la coppa d’acqua davanti alla sua immagine e poneteci accanto l’offerta.
L’incenso posizionatelo a vostro piacimento in un angolo marginale dell’altare; accendetelo e concentratevi sul vostro intento, respirando profondamente.
Accendete le due candele, partendo da quella bianca. Prendetevi alcuni istanti, rimanendo in silenzio, facendovi trasportare dal profumo dell’incenso e dalla luce delle candele. Quando vi sentite pronti, declamate ad alta voce la seguente preghiera:

“Sant’Espedito, Santo del momento presente,
protettore delle cause urgenti e delle anime decise,
vengo a te con il cuore colmo di fiducia.
Liberami dall’inerzia, dalla paura e dal ritardo.
Porta luce, forza e risoluzione nella mia vita.
Concedimi, se giusto, la grazia che tanto desidero:
[enuncia la richiesta].
Ti ringrazio con fede, oggi e sempre.”

Piegate il foglietto con la richiesta e mettetelo sotto la coppa. Lasciatelo lì per sette giorni.
Spegnete le candele e l’incenso.
Ogni giorno, alla stessa ora (quella che preferite) ringraziando il Santo, con parole vostre, illuminando la vostra devozione accendendo le candele e cambiando l’acqua nella coppa.
Alla fine dei sette giorni, bruciate il foglietto e donate le offerte alla natura.

Il Rituale della Torta per Sant’Espedito

In alcune tradizioni popolari, specialmente in Brasile e in alcune zone del sud Italia, si usa offrire a Sant’Espedito una torta dolce come simbolo di gratitudine e fiducia. Questo gesto è considerato una forma di “paga spirituale”: un modo per sbloccare energie bloccate e attivare il movimento desiderato nella propria vita.
Il rito della torta è una forma di magia popolare devozionale che unisce il simbolismo del cibo (nutrimento, dolcezza, abbondanza) alla pratica dell’offerta. È un modo per rendere concreta la propria fede e creare uno scambio energetico, dove la gratitudine anticipa l’essere esauditi.
Recuperatevi, per questo rituale, il seguente materiale.

  • Una torta semplice (può essere fatta in casa o acquistata, meglio se con glassa rossa o decorazioni in rosso)
  • Una candela rossa
  • Una candela bianca
  • Un’immagine del Santo
  • Un ripiano che possa farvi da supporto / altare
  • Un accendino

Preparate l’altare con la foto del Santo al centro, le due candele ai lati (la candela bianca, va sempre preferibilmente a destra). Posizionate la torta davanti alla foto del santo
Accendete le candele e sedetevi in silenzio qualche istante per raccogliere i pensieri.
Con voce chiara e intenzione sincera, enunciate la preghiera che vi riporto qui sotto, oppure potete dire qualcosa di vostro che potete preparare anche prima di cominciare il rito, quando vi sentite ispirati dal vostro fervore nei confronti del santo.

“Sant’Espedito, ti offro questa torta con devozione e amore,
perché tu possa aiutarmi con prontezza e giustizia.
Porta la tua luce nei miei affari, nelle mie decisioni e nel mio cuore.
Accogli questa offerta e ascolta la mia preghiera:
[esprimete la vostra richiesta].
Ti ringrazio oggi e per sempre. Amen.”

Rimanete in compagnia del santo per qualche minuto e poi concludete il rito spegnendo le candele.
La torta può essere offerta alla natura (tagliata in piccoli pezzi per gli uccelli o lasciata ai piedi di un albero), oppure divisa con chi si ama come segno di condivisione del dono e dell’intercessione ricevuta.
Nota: se il rito è di ringraziamento per una grazia ricevuta, potete scrivere sulla torta “Grazie Sant’Espedito” con glassa rossa.
Le candele possono essere riutilizzate (questo vale per entrambi i rituali) per tutte le volte che volete rivolgervi a Sant’Espedito. Ricordatevi che dovete essere ‘devoti’ ai santi che richiamate nelle vostre pratiche; rivolgete loro qualche preghiera personale e passateci qualche minuto in comunione spirituale almeno un paio di volte al mese.

Seguimi!!

2 pensieri riguardo “Sant’Espedito: il Santo delle cause urgenti

  1. L. ha detto:

    Un articolo bellissimo e completo. Mi affascina da parecchio tempo la figura di S.Espedito. Se non si ha la possibilità di stampare la foto, un’immagine disegnata di lui può fungere ugualmente o è un azzardo?

    1. Haimi Rem ha detto:

      La ringrazio per il complimento.
      No, non è affatto un azzardo: nella pratica della magia esoterica ciò che conta davvero è l’intento. Qualsiasi supporto che rappresenti la forza spirituale va bene, anche un’immagine disegnata a mano o, in mancanza d’altro, un semplice biglietto con scritto “Sant’Espedito”.
      L’importante è che lei lo senta presente e lo invochi con rispetto e sincerità d’animo. È la sua volontà (e, ovviamente, in questo caso la fede) a dare forza al rito, non l’oggetto in sé.

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