Rituale del ricordo.

Chi segue questo blog sa quanto personalmente io tenga a questo periodo dell’anno.
È il momento della riflessione e del ricordo, il periodo di abbandonarsi alla nostalgia e a far rivivere nella nostra mente e nella nostra anima chi è corso dinnanzi a noi.
Può essere anche festa, tralasciando però tutti gli stereotipi imposti dal consumismo e tenendo ben presente il profondo significato della notte di Ognissanti.
La pratica che vi descrivo potete realizzarla da soli o con la vostra famiglia e/o con i vostri amici.
Vi posso assicurare che sarà, se fatto bene e con convinzione, un momento molto bello di condivisione, emozione, festa vera.
La sera del 31 ottobre preparate una tavola decorata con i colori della stagione autunnale.
Fate in modo da mettere qualcosa, nella stanza dove consumerete il pasto, che richiami il ricordo dei vostri cari come foto o cimeli.
Preparate una buona cena che includa pane in abbondanza, frutti di stagione (soprattutto mele) e verdure autunnali.
Preparate un posto per ognuno degli invitati alla cena e aggiungete un piatto in più per ricordare chi vi ha preceduto al di là del velo.
Aggiungete una candela (o un insieme di candeline, se volete ricordare più persone) davanti al piatto del ricordo.
Non fate mancare del buon vino, rigorosamente rosso.
Prima di consumare la cena accendete la candela (o le candele) e mentre lo fate pronunciate il nome di chi volete onorare a voce alta.
Fatto questo i commensali di devono posizionare davanti ai loro posti, ma non sedersi.
Ora pronunciate queste parole o simili:

Questa è la notte in cui la porta tra
il nostro mondo e il mondo degli spiriti è più sottile.
Stasera è una notte per chiamare a raccolta coloro che sono venuti prima di noi.
Stasera onoriamo i nostri antenati.
Spiriti dei nostri antenati, vi invochiamo
e vi diamo il benvenuto per unirvi a noi questa notte.
Sappiamo che vegli sempre su di noi,
proteggendoci e guidandoci,
e stasera ti ringraziamo.
Vi invitiamo ad unirvi a noi e condividere il nostro pasto.

Se siete in famiglia, la tradizione vorrebbe che queste parole vengano pronunciate dal componente più anziano.
Ora sedetevi e consumate la cena. Cercate nella convivialità di ricordare i vostri cari, gli aneddoti e i momenti passati assieme a loro; fate tutto con allegria come se loro fossero (e probabilmente lo sono) assieme a voi.
Una porzione simbolica di tutte le portate che consumate ricordatevi di metterla nel piatto dei vostri ‘antenati’, servendoli per primi.
Quando tutti hanno finito di mangiare, togliete tutti i piatti, tranne quello degli antenati.
Ora prendete un bel bicchiere o una coppa e riempitela con del vino rosso..
Passatevela di mano in mano fra tutti i commensali; ognuno di voi ricevuta la coppa la volga verso il cielo dicendo ad alta voce il proprio nome, bevendone un piccolo sorso.
Quando avete finito il giro mettete la coppa con il vino restante davanti al piatto destinato agli antenati.
Concludete la cena dicendo queste parole o simili:

” Questa è la coppa del ricordo.
Ricordiamo tutti voi.
Siete morti ma mai dimenticati,
continuate a vivere dentro di noi.”

Lasciate il piatto e la tazza con il vino sul tavolo tutta la notte; le candele si devono spegnere da sole.
Sentitevi liberi di personalizzare questo rituale come desideri e come meglio si adatta a voi e/o alla storia e alle circostanze della vostra famiglia o dei vostri amici.
Anche gli amati animali domestici deceduti possono essere inclusi e onorati.

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