Stonehenge: il dialogo eterno tra Terra e Cielo

Chi frequenta questo blog sa che mi piace proporre anche alcuni articoli che sembrano esulare (sottolineo il sembrano… ma alla fine è tutto affascinatamente collegato) dagli argomenti su cui è focalizzato questo blog.
Penso sempre, in fondo, che questo spazio principalmente debba tenere compagnia, in maniera il più possibile interessate, a chi ama leggere di tutto ciò che esula dall’apparente razionalità della nostra era iper-tecnologizzata e secolarizzata.
È il caso dell’articolo che vi propongo oggi che parte da una notizia, proveniente dall’agenzia ANSA, che stamane mi è apparsa sullo schermo della mia amata ‘Debian’ (il sistema operativo open source dal quale produco tutto quello che pubblico): “La luna si prepara a svelare l’ultimo mistero di Stonehenge.” Leggendolo ho pensato di scrivere il pezzo che segue, sperando che vi possa interessare e piacere.

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Stonehenge panoramaStonehenge, l’antico cerchio di megaliti eretto sulla piana di Salisbury, non è soltanto un monumento di pietra: è un enigma scolpito nel tempo, un dialogo muto con il cielo. Da millenni, il sito attira archeologi, astronomi e appassionati di misteri, incuriositi dalla sua complessità costruttiva e dai suoi possibili significati simbolici. Eppure, nonostante secoli di studi, continua a rivelare nuovi segreti, arricchendo il suo fascino senza tempo.
La scienza ha dimostrato che Stonehenge è allineato con i solstizi del Sole: al solstizio d’estate, il sole nascente attraversa con precisione l’asse principale del monumento, illuminando il cuore del cerchio.
Ma recenti studi aggiungono un elemento sorprendente: il monumento potrebbe essere stato progettato anche per celebrare la Luna, attraverso l’allineamento con un raro fenomeno noto come lunistizio maggiore, che si verifica ogni 18,6 anni.
Infatti, l’’archeoastronomo Clive Ruggles, dell’Università di Leicester, ha presentato simulazioni che suggeriscono come questo antico osservatorio fosse pensato per abbracciare l’intera danza del cielo, non solo il Sole, ma anche la Luna. Durante il lunistizio maggiore, che avrà luogo nel gennaio 2025, la Luna piena potrebbe alzarsi in perfetto allineamento con il rettangolo formato da quattro pietre situate al di fuori del cerchio principale, creando uno spettacolo celeste che gli antichi costruttori avrebbero potuto osservare con riverenza.
Perché il fenomeno del lunistizio è così speciale? Mentre i solstizi solari rappresentano i momenti in cui il Sole raggiunge la sua massima o minima altezza rispetto all’equatore celeste, il lunistizio riflette un principio simile per la Luna. Durante il lunistizio maggiore, la Luna raggiunge le posizioni più estreme del suo percorso orbitale, toccando i punti di levata e tramonto più settentrionali e meridionali possibili.
Ciò che rende ancora più affascinante questo evento è la coincidenza con la fase di Luna piena. Secondo gli studiosi, gli antichi potrebbero aver trovato particolarmente significativo il momento in cui la Luna piena sorgeva in prossimità del solstizio d’inverno, una notte lunga e buia rischiarata dalla sua luce argentea. Questo fenomeno, simbolo di rinascita e continuità, potrebbe essere stato centrale nei rituali e nelle credenze degli antichi costruttori.
Il prossimo lunistizio maggiore, previsto per gennaio 2025, offrirà agli scienziati un’opportunità straordinaria per confermare queste ipotesi. La Luna piena del 13 gennaio si alzerà nel cielo in linea con il lato lungo del rettangolo disegnato dai quattro megaliti esterni, apparendo come un occhio celeste che spia attraverso il cerchio di pietre.
“Le simulazioni ci mostrano già lo spettacolo, ma saranno le immagini raccolte quel giorno a confermare definitivamente l’allineamento,” ha dichiarato Clive Ruggles al XXXI Meeting internazionale della Società europea di astronomia culturale (Seac). Le prove saranno raccolte da un team interdisciplinare composto da archeologi, astronomi e storici, provenienti da istituzioni di prestigio come le università di Oxford e Leicester, la Royal Astronomical Society britannica e l’English Heritage. L’indagine sul campo, iniziata nel 2024, proseguirà fino a metà del 2025 per catturare ogni dettaglio di questo fenomeno celeste.
Stonehenge non è solo una meraviglia dell’architettura neolitica, ma anche un simbolo che intreccia mito e scienza. Gli antichi costruttori, capaci di allineare le pietre con precisione millimetrica ai cicli celesti, avevano probabilmente una conoscenza astronomica sorprendente. Ma oltre alla scienza, il sito è avvolto da un’aura di sacralità e leggenda.
Secondo alcune tradizioni popolari, Stonehenge fu eretto da giganti, mentre altre raccontano che fu il mago Merlino a trasportare le pietre dal Galles con l’ausilio di potenti incantesimi. Inoltre, il sito è spesso associato a leggende che lo vedono come un portale verso altri mondi o un nodo cruciale delle energie terrestri. Per i moderni neopagani e spiritualisti, è un luogo di pellegrinaggio dove celebrare riti che connettono Terra e Cielo.
Che Stonehenge fosse un osservatorio astronomico è ormai chiaro, ma molti studiosi ritengono che avesse anche una funzione rituale. Le tracce di sacrifici animali e resti umani rinvenute nei pressi del sito suggeriscono che potesse essere un luogo sacro, dove si celebravano cerimonie legate al ciclo della vita, della morte e della rinascita. L’allineamento con i fenomeni celesti rafforza l’idea che i costruttori vedessero nel cielo un riflesso degli eventi terrestri, utilizzando Stonehenge come un ponte simbolico tra l’umano e il divino.
L’incredibile precisione degli allineamenti di Stonehenge con il Sole, e ora, pare anche con la Luna, racconta di una civiltà profondamente connessa con il cielo, capace di leggere i segni del cosmo e tradurli in un linguaggio architettonico che sfida il tempo.
Questo dialogo eterno tra pietra e cielo ci ricorda che, nonostante i millenni, la sete di conoscenza e di connessione con l’universo resta una delle aspirazioni più profonde dell’umanità.
Mentre il mondo si prepara al prossimo lunistizio maggiore, le pietre di Stonehenge restano lì, immobili e silenziose, testimoni di un passato che continua a dialogare con il nostro presente. Le immagini catturate durante il fenomeno del gennaio 2025 potrebbero riscrivere la storia del sito, o forse aggiungere un nuovo capitolo al suo mistero.
Una cosa è certa: Stonehenge non smetterà mai di affascinare; è un monumento alla meraviglia dell’universo e alla capacità umana di cercare il senso dell’eterno.

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