Utilizzo del pepe nero per incantesimi di esilio e protezione

L’etimologia del termine rimanda all’antico sanscrito “pappali”, per trasformarsi in “pipor” nell’inglese arcaico e in “piper” in latino; in botanica è noto come Piper nigrum, appartenente alla famiglia delle Piperaceae.
Il pepe nero indica il frutto semi-maturo del Piper nigrum; se il pepe nero subisce una decorticazione, si parla di pepe bianco.
Anche il pepe verde deriva dalla medesima pianta, e differisce da quello bianco e da quello nero per il diverso stadio di maturazione della drupa (frutto).
Il pepe nero si configura come il più piccante della sua categoria, grazie alla consistente quantità di piperina contenuta.
Prima di cominciare il processo di essiccazione, i frutti vengono scottati velocemente in acqua calda: durante l’essiccamento, fase in cui i grani di pepe si dispongono in appositi essiccatoi per alcuni giorni, la polpa del frutto si rompe, di conseguenza il granello si annerisce più velocemente, fino ad assumere la tipica colorazione nigra.
Miscelando il pepe nero al pepe bianco, che si caratterizza per un sapore meno piccante con una particolare nota agrodolce, si ottiene il pepe grigio.

« È sorprendente che l’uso del pepe sia diventato così di moda, vedendo che nelle altre sostanze che usiamo è la dolcezza o la loro apparenza che ha attratto la nostra attenzione. Il pepe non ha nulla in sé che possa implorare una raccomandazione come altri frutti, avendo come unica qualità una certa piccantezza. »

In questa citazione, che deriva da Plinio il Vecchio, è racchiusa una verità: l’autore è riuscito ad esprimere in poche parole l’importanza incarnata dal pepe, spezia di provenienza indiana. Ma non è tutto: nel Medioevo il pepe era utilizzato anche come moneta, basti pensare che era stimato come “oro nero” (definizione che, ai giorni nostri, è certo più consona al meno commestibile ma economicamente più appetibile petrolio). Solo successivamente, il pepe nero cominciò ad entrare nella medicina ayurvedica, grazie alle sue proprietà.
Anticamente, le proprietà del pepe nero venivano sfruttate come “modulatrici del sapore”: per migliorare il gusto di alcune bevande alcoliche andate a male, come il vino e la birra, si addizionava il pepe; il pepe nero, poi, veniva miscelato a cibi e bevande per le sue proprietà antibatteriche.
A tal proposito, è inesatto affermare che il pepe possa vantare proprietà terapeutiche se aggiunto agli alimenti: la piperina, che conferisce al pepe la sua piccantezza, vanta proprietà antibatteriche, ma la quantità necessaria per l’effetto terapeutico dovrebbe essere molto più elevata di quella normalmente aggiunta per arricchire i cibi.
Come da titolo il pepe nero è un elemento fondamentale,invece, nell’esercizio della magia bianca / verde ed è alla base di molte opere di stregoneria pratica.
Gli si attribuisce, infatti la capacità di bandire le negatività e respingere il male.
È un ingrediente molto utile negli incantesimi di protezione e per gli incantesimi che hanno come scopo quello di sradicare gelosie e invidie.
Il pepe nero è associato al segno zodiacale Ariete, all’elemento fuoco e al pianeta Marte
Per farvi un esempio, concreto, dell’utilizzo del pepe nero nella pratica esoterica vi descrivo un incantesimo che serve per allontanare dalla vostra vita una persona che vi sta creando dei problemi (in amore, sul lavoro, negli affari).
Per prima cosa recuperatevi il seguente materiale:

  • Una candela nera (meglio se riuscite a recuperarvi una candela con la forma che ricorda la ‘silhouette’ umana; la trovate nei negozi specializzati anche on-line a poco)
  • Una manciata di pepe nero
  • Qualche goccia di olio di cartamo
  • Un immagine del destinatario del vostro incantesimo o qualche testimone (indumento usato, unghie , cappelli…). Se non avete nessuna di queste cose pote utilizzare il classico foglietto con il nome sopra (ma le energie saranno diverse…)
  • Un oggetto appuntito (un coltello, uno spillo)
  • Un ripiano che possa farvi da supporto / altare (un tavolino o uno sgabello)
  • Un accendino

Questo rituale va fatto sfruttando le energie della notte; come tutti i rituali di energia personale il bisogno ha la precedenza su giorni e lunazioni.
Per prima cosa incidete le iniziali o il nome del vostro bersaglio sulla candela nera.
Fatto questo, vestite la candela ungendola, inizialmente, con l’olio di cartamo e poi ‘rotolandola’ nel pepe in polvere.
Posizionate la foto (o il foglietto con il nome) al centro dell’altare e sopra metteteci la candela.
Se avete dei ‘testimoni’, appartenenti al destinatario del vostro rito, metteteli sull’altare attorno alla base della candela.
Rilassatevi un attimo e concentrate le energie sul vostro scopo.
Dite queste parole o simili per 7 volte, mentre la candela brucia; quello che vi riporto è un esempio generico, metteteci forza, rabbia, sentimento. Potete anche chiedere aiuto, anche ad una vostra forza spirituale / divinità di riferimento.

“Vile cattivo, vattene! Intruso, lascia la mia vista e non tornare mai più! Trasgressore, molestatore, lascia la mia casa, lascia la mia vita, ti bandisco per sempre!”

Lasciate che la candela bruci fino in fondo, e preferibilmente nel corso della notte stessa, se possibile seppellite i resti del rituale il ​​più lontano possibile da casa vostra.
Fate il gesto di non voltarvi indietro mentre vi allontanate dal luogo di sepoltura dei resti della vostra opera.

La fonte della prima parte di questo articolo proviene dal sito https://www.my-personaltrainer.it; la parte dell’utilizzo in stregoneria è contenuto originale di questo sito.

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2 pensieri riguardo “Utilizzo del pepe nero per incantesimi di esilio e protezione

  1. Yan ha detto:

    Cerco un rito semplice non complicato per proteggermi da una persona che mi arreca danni da anni

    1. Haimi Rem ha detto:

      Su questo blog, se ha la pazienza di sfogliarne le pagine, trova diversi esempi di rituali per la protezione personale. Le posso comunque consigliare quello che trova cliccando su questo link; è semplice ed efficace.

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