L’ossidiana nera

Pietra bellissima e affascinante è, in realtà, un ‘vetro’ lavico che non ha una struttura cristallina perché si forma grazie al raffreddamento rapidissimo della lava.
L’ossidiana si forma quando la lava fusa colpisce l’acqua fredda o l’aria, solidificandosi; in generale è composta da biossido di silicio (quarzo) e da molte impurità che gli permettono di assumere forme e colori diversi. L’ossidiana nera prende la colorazione dal ferro e dal magnesio.
Vediamone le caratteristiche salienti, che rendono le sue proprietà speciali e magiche, nei punti che seguono:

  • Colore: nero, marrone scuro
  • Durezza: 5-5,5 (più morbida del quarzo)
  • Tipo: roccia ignea (proviene da un vulcano)
  • Associazione dei Chakra: Radice
  • Angelo di riferimento: Uriel
  • Divinità di riferimento: Tezcatlipōca (“specchio fumante”, Dio della notte, del nord e delle tentazioni ), Itzpapalotl (farfalla di ossidiana) e Sekhmet
  • Elementi: Fuoco, Terra
  • Segni zodiacali: Sagittario, Scorpione, Ariete
  • Pianeti: Saturno, Plutone
  • Poteri attribuiti nella pratica della magia esoterica : protezione, radicamento, chiarezza, rilascio dei blocchi, eliminazione dello stress, creatività, amplificazione dei poteri di divinazione, esilio della negatività, trasformazione e assorbimento.
  • Cristalli con cui si associa: Howlite, Malachite

Nella preistoria (è conosciuta fin dal paleolitico), l’ossidiana veniva usata per fabbricare punte di freccia e lame affilate. Grazie alla sua capacità di rompersi in schegge taglienti, questa pietra era considerata un materiale ideale per la caccia e la sopravvivenza.
Nell’antico Egitto, i coltelli di ossidiana venivano usati nelle circoncisioni cerimoniali, ma anche per realizzare specchi destinati alla divinazione e come decorazioni di tombe.
La parola “ossidiana” fu usata per la prima volta da un esploratore romano, Obsius, che la “scoprì” in Etiopia. Da allora l’ossidiana venne molto apprezzata dai romani per la sua bellezza e veniva utilizzata per creare gioielli e oggetti decorativi. L’ossidiana nera era particolarmente popolare, ma venivano utilizzate anche altre varietà di colore come l’ossidiana arcobaleno
Nelle Americhe, l’ossidiana era usata come simbolo di Tezcatlipoca, il dio principale della religione azteca. Tezcatlipoca significa “specchio fumante”, motivo per cui molti sacerdoti Maya usavano la roccia di vetro per divinare gli specchi come facevano gli egiziani.
Nelle isole orientali, l’ossidiana veniva utilizzata per realizzare gli occhi delle statue Moai prima che andassero perdute. Le tribù indigene del Nord America utilizzavano pezzi di ossidiana per realizzare punte di frecce, lance e persino coltelli.
Oggi, l’ossidiana continua ad essere apprezzata per la sua bellezza e viene utilizzata per creare gioielli, sculture, oggetti d’arte e, in campo medico, per la creazione di lame chirurgiche ultra-affilate.
L’ossidiana ‘radica’ l’anima e le forze spirituali portando forti energie personali molto potenti.
Le vibrazioni di questo cristallo favoriscono l’autocontrollo e l’introspezione costringendoci ad affrontare e conoscere la nostra vera essenza e, quindi, quello che realmente siamo.
Nella pratica della cristalloterapia le potenzialità dell’ossidiana nera viene utilizzata per calmare stati d’ansia dovuti soprattutto alle suggestioni personali (magari infondate) e per aiutare a superare pensieri d’odio verso se stessi che possono portare ad una perversa forma di autodistruzione.
La ‘terapia’ con l’ossidiana nera porta ad avere una maggiore forma di autocontrollo e amplifica la capacità di trovare soluzioni utili alle vicende quotidiane. È un fantastico ausilio alla meditazione.
Nel campo della magia esoterica l’ossidiana nera è considerata come un potente talismano e viene utilizzata, fra le altre cose, nei rituali di guarigione non solo ‘spirituali’ ma anche con l’intenzione di lenire veri e propri malanni fisici (aiutati, magari dall’intercessione dell’angelo Uriel).
È conosciuta, infatti, anche come la pietra sciamanica
Fra le proprietà di questa bellissima pietra (mi ripeto, ma è veramente molto bella e particolare) c’è la capacità di amplificare il lavoro di divinazione; essendo un particolare ‘vetro’ consente di scrutare (come dicono i maestri) la ‘chiara verità’.
L’ossidiana nera si può ‘caricare’ attraverso vari modi.

  • Attraverso la meditazione, tenendola sul palmo della mano abile. In questo caso utilizzate i vostri pensieri per caricare la pietra con desideri di protezione assicurandovi che i pensieri siano chiari e concisi.
  • Usando frequenza elevate come ad esempio il suono di una campana tibetana
  • Mettendola in un letto di sale dell’Himalaya lasciandola riposare per 48 ore
  • Esponendola ai raggi del sole o della luna

Il riequilibrio delle energie, come ben sapete, è fondamentale per mantenere i nostri cristalli efficaci.
Anche la nostra ossidiana nera non fa eccezione, e nei seguenti punti vi do alcuni esempi di come pulirla in modo che ci sia sempre d’aiuto nel bisogno.

  • Passatela sotto l’acqua (non calda, ma tiepida) per un minuto
  • Se la utilizzate come talismano vi consiglio di creare una soluzione di acqua salata nella quale la immergerete per un massimo di 24 ore
  • Usate la ‘fumigazione’, brucia erbe o incenso con l’intenzione di purificarla (personalmente uso l’incenso al legno di sandalo per questo)
  • Lasciate la vostra pietra sotto la luna piena per purificarla e recuperarla al mattino
  • Seppellite la vostra ossidiana in giardino (o in un vaso) per 48 ore se l’avete utilizzata per difendervi da particolari presenze o energie negative dovute, ad esempio, a malocchio o fattura.

Nel quotidiano, vi consiglio di indossare un braccialetto di ossidiana nera.
L’area del polso è una zona altamente energetica perché ha accesso quasi diretto al flusso sanguigno. Questo è il modo migliore per portarla con se; creerete un potente scudo di protezione e vi sentirete alla lunga più sicuri e spiritualmente forti.
In alternativa, potete optare per ‘un dosaggio’ più leggero indossando un semplice anello da portare all’indice della vostra mano abile.

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