Difesa e contrattacco

Ci sono momenti nella nostra vita in cui soffriamo a causa delle parole e delle azioni degli altri. Questi sono già abbastanza difficili da sopportare senza la tensione aggiuntiva di sentirci come se non potessimo parlarne o non avessimo nessuno a cui rivolgerci per la comprensione.
In questi casi, come in molti altri, la nostra antica arte ci può dare un grandissimo aiuto; questo incantesimo consente sia di sfogare quelle lamentele sia di chiedere giustizia a coloro che ti hanno fatto del male.
L’origine di questa pratica la ritroviamo nelle tradizioni Wicca del nord Europa ed è un esempio di magia attiva, in grado di restituire (se lo vogliamo) i torti subiti.
È principalmente un opera di magia bianca, ma nella seconda parte, opzionale, dove possiamo meditare ed effettuare e desiderare vendetta lambisce la magia nera.
In particolare la seconda parte può essere ‘amplificata’ e resa più efficace se avete confidenza con qualche forza del percorso sinistro.
Recuperatevi il seguente materiale:

  • Una piccola pentola (che simboleggia il calderone), ma va benissimo anche una tazza di ceramica.
  • Un contenitore ignifugo (un posacenere o un pentolino di rame, possono essere una soluzione ottimale)
  • Un cucchiaio di legno
  • Candele alla mirica (è più conosciuto con il suo nome inglese ‘bayberries’; le trovate comunemente. L’unica raccomandazione è quella di cercare di procurarvi quelle ad esclusiva base naturale) o in alternativa nere (sempre a base naturale)
  • Una manciata (abbondate) di corteccia di salice
  • Un pizzico di rosmarino secco
  • Un pizzico si maggiorana secca
  • Del pimento in polvere o un pizzico di chiodi di garofano macinati.
  • Un ripiano che vi possa fare da supporto / altare,

Questo genere di incantesimi non seguono lunazioni, giorni o ore particolari. Vanno eseguiti ogni volta che ce n’è bisogno.
Per cominciare prendete con entrambe le mani il piccolo pentolino o la tazza di ceramica (quello che rappresenta il vostro calderone).
Questo rappresenterà il vostro ‘vaso del dolore’; avvicinatelo alle labbra e sussurrate tutti i vostri dolori e arrabbiature alla pentola. Prendetevi tutto il tempo necessario; sfogatevi, piangete, siate liberalmente volgari e arrabbiati.
Quando sarete certi di aver svuotata il sacco completamente mettete le erbe nella pentola, tranne il pimento (o i chiodi di garofano) e mescolateli per bene utilizzando un cucchiaio di legno o la vostra bacchetta magica.
Quando il composto sarà ben amalgamato versatelo nel vostro contenitore ignifugo. Con l’athame (o mediante un semplice coltello) producete un paio di ‘trucioli’ di cera scavando la candela ‘bayberris’, mettendo anche quest’ultimi nel vostro contenitore ignifugo.
Andate in un area libera dove non vi sia rischio d’incendio e, facendo comunque attenzione, date fuoco al tutto. I trucioli della candela aiuteranno le erbe a bruciare più a fondo.
Mentre le erbe ardono cospargete con attenzione un pizzico generoso di pimento macinato o chiodi di garofano macinati il materiale che brucia.
Lascia che le erbe brucino e si riducano in cenere, poi gettate le ceneri nel vento.
Se vi fermate qui, l’incantesimo funziona per alleviare il dolore emotivo e per favorire il recupero e la chiarezza mentale.
Se desiderate fare un ulteriore passo avanti e cercare giustizia per il danno che ha causato il vostro dolore aggiungete il seguente incantesimo mentre cospargete il pimento o i chiodi di garofano nelle erbe ardenti.
Recitare, con convinzione, sulle fiamme le seguenti parole o simili.

Il dolore che ho sofferto è opera tua.
Questo incantesimo sarà la tua rovina.
Attraverso lacrime di sale marino e fiamma ardente,
il danno che hai fatto ti ritorna

Anche in questo caso, una volta che le erbe sono completamente bruciate, prendete le ceneri e gettatele nel vento per portare l’incantesimo al bersaglio previsto.
Una nota: se non avete lo spazio per bruciare le erbe o non desiderate usare il fuoco (perché, magari, comprensibilmente lo temete) le erbe possono essere versate in una ciotola e poste alla forte luce solare per un’ora, con la parola “sole” che sostituisce “fiamma” nell’incantesimo.
Se optate per questa soluzione gettate le erbe nell’acqua corrente per il passaggio finale.
Al margine di questo articolo mi pare giusto dirvi due parole sull’immagine che accompagna questo articolo che ho riportato anche, in evidenza, qui a fianco.
Rappresenta il ‘parasole ingioiellato’ un popolare simbolo protettivo per la tradizione buddista. Si ritiene che il parasole protegga dalle malattie e dagli influssi dannosi, proprio come un ombrello proteggerebbe dalla pioggia.
Potete usare questo simbolo riproducendolo, ad esempio, su un cartoncino per creare uno scudo protettivo attorno a voi per respingere la negatività degli altri o da eventuali ‘colpi di ritorno’ causati durante il vostro lavoro magico.

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